~ Come una bambina
insegnò ad un libraio
ad amare i libri. ~
Titolo La misura della felicità
Autore Gabrielle Zevin
Prezzo € 13,60
Dati 2014, 313 pagine, rilegato
Traduttore Mara Dompè
Editore Nord (collana Narrativa Nord)
Trama
Dalla tragica morte della moglie, A.J. Fikry è diventato un uomo scontroso e irascibile, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (mentre quelli che non vende gli ricordano quanto il mondo stia cambiando in peggio) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di «abbassare i prezzi». Una sera, però, tutto cambia: rientrando in libreria, A.J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all’infanzia; ha in mano un biglietto, scritto dalla madre: Questa è Maya. Ha due anni. È molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata. Seppur riluttante (e spiazzando tutti i suoi conoscenti), A.J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l’esistenza. Perché Maya è animata da un’insaziabile curiosità e da un’attrazione istintiva per i libri – per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell’affascinante mosaico di parole che riempie le pagine – e, grazie a lei, A.J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio, trovando infine il coraggio di aprirsi a un nuovo, inatteso amore…
La misura della felicità è una dichiarazione d’amore per la vita e le sorprese che ci riserva, ma soprattutto per i libri e i lettori, perché, come ci insegna la storia di A.J. Fikry, condividere un libro è il modo migliore per aprire il nostro cuore e raccontare qualcosa di noi.
Recensione:
Come prima cosa devo
dire che, “La misura della felicità” è il libro con la miglior trama che abbia
mai letto. L’idea che improvvisamente arrivi una neonata e che riesca a
cambiare un uomo, diventato depresso e acido dopo la morte della moglie, è una
cosa che mi colpisce molto.
Inizialmente la scrittura l'ho trovata raffinata e molto curata. Proseguendo ho notato che i dialoghi e i pensieri di A.J. e degli altri personaggi siano diventati meno complessi e più scorrevoli (credo sia l'effetto che ha voluto dare l'autrice hai personaggi dopo l'arrivo di Maya).
Inizialmente la scrittura l'ho trovata raffinata e molto curata. Proseguendo ho notato che i dialoghi e i pensieri di A.J. e degli altri personaggi siano diventati meno complessi e più scorrevoli (credo sia l'effetto che ha voluto dare l'autrice hai personaggi dopo l'arrivo di Maya).
Di primo attrito infatti, ero un po’ scettica sullo stile con cui la storia è stata scritta, non riuscivo a capire se la scrittura fosse dei tempi moderni oppure al passato (eh sì, mi tormentava questo dubbio). Andando avanti a leggere in
ogni caso, arrivò Maya e la storia prese una piega completamente diversa. Più
di ogni altra cosa volevo sapere, all’inizio, se A.J. avrebbe tenuto la bambina
o se invece avrebbe preferito darla via, destinata ad un’altra famiglia. Ho
potuto notare con piacere dai comportamenti di Maya, che con tutta la sua
ingenuità, ha fatto si che A.J. si affezionasse a lei e che si sia “ammorbidito”
con le altre persone. Verso la metà del libro invece ho notato che Maya non
viene messa più al primo posto nella storia, (e un po’ mi è dispiaciuto, lo
ammetto) e al suo posto A.J e Amelia diventano i protagonisti. Tutto sommato
l’idea di mettere al centro la storia d’amore complicata tra i due si è
rivelata una vera “suspense”, poiché non avrei saputo dire con certezza che i
due si sarebbero messi insieme.
Riguardo Lambiasse, Ismay
e Daniel trovo che il commissario sia il personaggio più importante per A.J, poiché
poco alla volta diventa il suo più grande amico e consigliere.
Ho trovato inoltre
piacevole l’ironia di alcune conversazioni tra A.J. e Maya, il modo di pensare
di quest’ultima quando era piccola e specialmente la voglia di scoprire sempre
cose nuove e di crescere in fretta. Questo romanzo mi ha fatto sorridere, sperare, ha aumentato in me poco a poco la curiosità sul finale e in fine mi ha fatto commuovere, inaspettatamente. Questo romanzo infine non ha una fascia d'età, consiglierei sí, a tutti di leggerlo, ma lo suggerirei specialmente
a chi crede che sia impossibile commuoversi con un libro.La critica sulla copertina
La copertina italiana la trovo semplice ma allo stesso tempo speciale e artistica. Speciale perchè contiene un uomo che alza in aria una bambina, questo mi colpisce molto perchè è insolita come posa su una copertina. La trovo artistica perchè tutti i soggetti sono in nero, per cui l'immagine dà la possibilità al lettore di immaginarsi in proprio i volti dei protagonisti. In oltre, quello che dovrebbe essere un aquilone che la bimba tiene legato al suo braccio, è invece un libro che vola in aria.
La prima cosa che si può notare leggendo il titolo del romanzo è invece quel rosa che tende al violetto, scelto (secondo me) non a caso per attirare l'attenzione di bambine e così dare inoltre un tocco di femminilità in più alla copertina.
Come non potrei parlare in oltre del retro del libro? forse sarà solo una "sorpresa" a chi capita di girare il libro in biblioteca, in libreria o da qualunque altra parte, ma ogni volta che guardo il retro mi piace sempre di più la frase "C'è un'insegna all'entrata della libreria Island Books". Ancora di più trovo fantastica l'insegna stessa.
Ora sarei curiosa di sapere cosa ne pensate voi di questo questo romanzo. Vi è piaciuto? la storia vi è sembrata toccante? i personaggi vi sono entrati nel cuore? ditemi tutto. Leggerò il vostro parere con molto piacere ^-^
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