Camilla Läckberg
Titolo La Sirena
Autore Camilla Läckberg
Prezzo € 18.50
Dati 2014, 446 pagine, brossura
Traduttore Laura Cangemi
Editore Marsilio (collana Farfalle)
Genere Gialli
Trama
Un mazzo di gigli bianchi e una busta con un biglietto. L'ennesimo. Impegnato nel lancio del suo romanzo d'esordio, Christian Thydell riconosce sul cartoncino bianco che gli viene recapitato prima di una presentazione la stessa calligrafia elaborata che da oltre un anno lo perseguita, e finisce per crollare. A Erica Falck, sua preziosa consulente nella stesura del libro, confessa di ricevere da tempo oscure lettere anonime. Uno sconosciuto lo minaccia di morte, e il pericolo si fa sempre più vicino. Quando dal ghiaccio lungo la costa viene ripescato il corpo di un vecchio amico di Christian misteriosamente scomparso tre mesi prima, l'ispettore Patrik Hedström si convince che tra i due episodi ci sia una relazione e comincia a indagare. Intanto Erica, in faticosa attesa di due gemelli, decide di seguire una pista tutta sua. Chi meglio di lei conosce la psicologia di uno scrittore? Sa bene che, quando si scrive, si finisce sempre per infilare nella trama anche qualcosa della propria vita. Il presente di Fjällbacka torna a intrecciarsi a drammi che hanno la loro origine in tempi lontani, una fumosa e tormentata concatenazione di cause ed effetti che si trascina negli anni, a conferma che i segreti non si lasciano mai seppellire per sempre e che il passato, inesorabilmente, finisce coll'agguantarti.
Recensione
Come prima cosa devo dire che questo
è il primo libro di questa autrice che leggo ed è il primo in cui il finale mi
ha spiazzata in tutti i sensi. (ho finito di leggerlo 10 minuti fa e devo
ancora tornare alla normalità).
Cominciamo
dall’inizio…
Già dalle prime pagine mi ha colpita
molto come la scrittrice ha spiegato ciò che gli accadeva al personaggio e ciò
che egli vedeva prima della sua morte. Questa prima impressione è stata molto
positiva.
Ammetto però che all’inizio non
riuscivo a stare dietro a tutti i personaggi, poiché frequentemente dovevo
tornare alle pagine precedenti per fare mente locale su chi erano. (è un caso,
o in ogni libro della Läckberg ce ne sono così tanti?). Poco alla volta però,
ho cominciato ad apprezzare sempre di più il fatto che l’autrice abbia scelto
di renderli tutti attivi. Scambiandoli ogni due pagine, ha così potuto mostrare
al lettore il punto di vista di ognuno di essi sugli eventi accaduti e inoltre,
poter conoscere la vita privata di ogni singolo.
Tuttavia, mi ci è voluto un po’ di
tempo per sapere che ruolo occupa ogni personaggio nella storia, ma scoprirlo
poco alla volta ha reso il tutto allettante.
Verso metà libro cominciano ad
accadere fatti più concreti e importanti. Ogni personaggio è irrequieto nel
profondo per un terribile accaduto, ma ognuno cerca di nascondere il segreto e
di non parlarne per nulla al mondo, ne con la polizia o ancor peggio, con la
propria moglie.
Andando avanti il libro diventa
sempre più duro. La prima scena che mi ha fatto venire i brividi è quando Lisbet
sola in casa, percepisce che in quel momento non è da sola. Ogni sensazione che
provava la donna in quella breve ma infinita scena, era una serie di brividi
che mi salivano lungo la schiena. In questo passaggio ho capito perfettamente
la bravura della Läckberg.
Per quanto riguarda la breve storia del
misterioso bambino (verso metà libro si comincia a pensare chi potrebbe essere)
trovo sia stata una bella idea inserirla alla storia come “extra”. Mi è piaciuto come la scrittrice ha saputo
tenere sulle spine il lettore quasi fino alla fine, senza citare ne il nome dei
genitori e ovviamente, quello del bambino in questione. Sembra facile a dirsi,
ma nascondere così bene questi piccoli ma importantissimi particolari se ci
penso, non deve essere stato facile per l’autrice.
Fin dall’inizio Erica. Tenace,
curiosa e intuitiva ha saputo ottenere più elementi importanti sul passato di
Christian che suo marito Patrick, poliziotto. L’ho ammirata perché pur essendo
incinta di due gemelli e avendo una figlia piccola ha avuto la
prontezza,sapendo dei rischi, di immergersi in questo caso così complicato.
Scena
preferita?
Il flashback di Christian alla torre
dei tuffi. Quella che sembra essere una vera e propria sirena, cerca di
acchiappare con la mano che spunta dall’acqua la misteriosa ragazza che balla
sul lago ghiacciato con il bambino nelle braccia. La scena è stata molto forte
a livello di immaginazione, specialmente per il fatto che la ragazza, distratta
a guardare Christian mentre balla, non
nota la mano bianca che cerca di catturarla.
Riguardo
Il passato di Christian
Quando ho scoperto il tutto ho
pensato che è stato ben ideato e ho trovato che non sia solo un’opera di
fantasia. Purtroppo, anche nella vita reale capitano queste gravi situazioni. È
forse una delle cose più ripugnanti e orribili che possa capitare ad un figlio,
ancora piccolo e senza la capacità di capire quello che sta accadendo intorno a
lui. Per quanto riguarda i fatti accaduti con Alice posso dire anche il questo
caso, che ci sono casi simili un po’ ovunque (purtroppo).
Emozioni…
Questo libro mi ha davvero soddisfatta:
mi ha fatto ragionare molto sui personaggi e come potessero essere
concretamente i fatti; in alcune scene mi sono venuti i brividi e in altre
rabbia, poiché per esempio, trovo che Erik sia una persona orribile,
specialmente per come lo è stato verso la povera Alice e perché no? Anche verso
Louise.
Posso dire che senz’altro si tratta
di un libro cupo ma è stato emozionante leggerlo. Non mi stupisce in oltre che
è uscita una serie televisiva in Italia con i racconti della Läckberg, poiché è
riuscita ad inserire del poliziesco e dell’horror. Sembrerà una cosa fuori dal
normale, ma all’inizio, incerti punti mi faceva un po’ pensare a “Disperate
Housewife” ma senza scene ironiche (che immaginazione ho?!). I pensieri di Cia,
Lisbet, Louise, Sanna ed Erica sono stati unici, come anche le loro vite così
diverse ma allo stesso tempo così simili grazie alle medesime preoccupazioni.
La
copertina
La copertina la trovo
quindi cupa, come il libro stesso d’altronde. Il giglio però, rende la
copertina interessante.
Questo libro lo
consiglio ha chi ha voglia di leggere un libro di crimine, poliziesco, horror
ma con un filo di “rosa”.
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